Nuova Riveduta:

Romani 1:25

essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

C.E.I.:

Romani 1:25

poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Nuova Diodati:

Romani 1:25

Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Riveduta 2020:

Romani 1:25

essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

La Parola è Vita:

Romani 1:25

Loro, che anziché credere alla verità di Dio, hanno preferito credere alla menzogna, adorando e servendo le cose create, invece del loro creatore, il Signore che è benedetto in eterno.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Romani 1:25

essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Ricciotti:

Romani 1:25

essi che scambiarono la verità di Dio con la menzogna, e venerarono e resero culto alla creatura invece che al Creatore, il quale è benedetto ne' secoli, così sia!

Tintori:

Romani 1:25

così che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale è benedetto in eterno. Così sia!)

Martini:

Romani 1:25

Eglino, che cambiarono la verità di Dio per la menzogna: e rendettero onore, e servirono alla creatura piuttosto, che al Creatore, il quale è bene detto ne' secoli. Così sia.

Diodati:

Romani 1:25

Essi, che hanno mutata la verità di Dio in menzogna, ed hanno adorata e servita la creatura, lasciato il Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Commentario abbreviato:

Romani 1:25

18 Versetti 18-25

L'apostolo inizia a mostrare che tutti gli uomini hanno bisogno della salvezza del Vangelo, perché nessuno può ottenere il favore di Dio o sfuggire alla sua ira con le proprie opere. Nessuno, infatti, può affermare di aver adempiuto a tutti i suoi obblighi verso Dio e verso il prossimo, né può dire di aver agito pienamente secondo la luce che gli è stata offerta. Il peccato dell'uomo è descritto come empietà contro le leggi della prima tavola e come iniquità contro quelle della seconda. La causa di questa peccaminosità è il trattenere la verità nell'ingiustizia. Tutti, più o meno, fanno ciò che sanno essere sbagliato e omettono ciò che sanno essere giusto, così che non si può ammettere l'eccezione dell'ignoranza da parte di nessuno. La potenza invisibile e la divinità del nostro Creatore sono così chiaramente mostrate nelle opere che ha fatto, che persino gli idolatri e i malvagi gentili sono lasciati senza scuse. Essi seguirono stoltamente l'idolatria; e le creature razionali cambiarono il culto del glorioso Creatore con quello di bruti, rettili e immagini insensate. Si allontanarono da Dio fino a perdere ogni traccia della vera religione, se la rivelazione del Vangelo non l'avesse impedito. Infatti, qualunque cosa si possa pretendere sulla sufficienza della ragione dell'uomo per scoprire la verità divina e gli obblighi morali, o per governare la pratica in modo corretto, i fatti non possono essere negati. Questi dimostrano chiaramente che gli uomini hanno disonorato Dio con le idolatrie e le superstizioni più assurde e si sono degradati con gli affetti più vili e le azioni più abominevoli.

Riferimenti incrociati:

Romani 1:25

Rom 1:23
Rom 1:18; 1Te 1:9; 1G 5:20
Is 44:20; Ger 10:14,15; 13:25; 16:19; Am 2:4; Giov 2:8; Abac 2:18
Rom 1:23; Mat 6:24; 10:37; 2Ti 3:4; 1G 2:15,16
Rom 9:5; Sal 72:19; 145:1,2; 2Co 11:31; Ef 3:21; 1Ti 1:11,17

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